mercoledì 28 ottobre 2009

La strategia del caso

Vi propongo un gioco che si pratica perlopiù negli asili infantili. No, il mio non è un malaugurato caso di regressione: datemi un poco di credito e vedrete quanto c’è da imparare dall’analisi di questo semplice svago.
Ho una piccola biglia, che chiudo dentro la mano destra o quella sinistra nascoste dietro la schiena. Poi mostro le mani chiuse a pugno al mio antagonista, chedendogli di indovinare in quale mano è nascosta la biglia. Ripetiamo la procedura un certo numero di volte, prendendo nota dei risultati. Infine contiamo quante volte il mio avversario ha vinto o perso. Poi saldiamo il conto, in caramelle, biglie, danaro, birra o altro. Questo è il gioco.

E’ ovvio che ognuno cerchi di vincere, mettendo in atto ogni possibile astuzia per avere la meglio. Se io tengo la biglia sempre nella stessa mano, il mio avversario se ne accorgerà ben presto e vincerà. Ma dato che è estremamente astuto, finirà per capire qualsiasi strategia da me applicata. Ciò significa che il mio avversario vincerà sempre? No. Se io tengo la biglia a caso, e se le mie scelte successive sono indipendenti, il mio avversario farà una scelta corretta circa una volta su due, e in media non guadagnerà né perderà. Il che può essere un risultato accettabile, in vista magari della possibilità di portare lo scontro su un terreno – pardòn, su un gioco a noi più favorevole.

Resta da stabilire, ovviamente, cosa vuol dire mettere una biglia a caso, e cosa significhi fare scelte indipendenti: ma qui le cose si complicano parecchio. Nondimeno i bambini, ignari di tutto ciò, continuano a fare questo gioco.
Rimanendo quindi ad un livello intuitivo, possiamo osservare che l'utilità di un comportamento aleatorio in certi giochi o situazioni di conflitto è importante tanto dal punto di vista pratico quanto da quello filosofico. Evidentemente è utile reagire in modo prevedibile quando si coopera con qualcuno, ma in una situazione competitiva un comportamento aleatorio e imprevedibile può essere la strategia migliore.

Nella vita di tutti i giorni troviamo numerosi esempi in cui il nostro capo, un nostro congiunto o il nostro governo tentano di manipolarci. Essi ci propongono un gioco sotto forma di una scelta fra varie possibilità, di cui una appare chiaramente preferibile. Noi la scegliamo, dopo di che ci viene proposto un nuovo gioco, e così di seguito. Abbastanza rapidamente, da una scelta razionale all’altra, ci troviamo in trappola. Per evitare questa conclusione, è bene ricordarsi di agire ogni tanto un po' a caso, in modo variabile e imprevedibile: ciò che si perde in fatto di scelte ottimali lo si guadagna largamente conservando più libertà.

I capi politici e militari di un tempo introducevano nelle loro decisioni un elemento aleatorio consultando oracoli. E’ ovvio che una fede cieca negli oracoli è molto stupida e conduce abbastanza facilmente a conseguenze disastrose. Ma l’abile uso dell’imprevedibilità oracolare a opera di un capo intelligente può essere un buon modo per realizzare una strategia ottimale.

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