lunedì 2 novembre 2009

CAOS E MANAGEMENT - III

Alla fine del precedente post ci siamo chiesti che cosa hanno a che fare la teoria del caos e i sistemi non lineari con il lavoro dei manager. Le aziende e le istituzioni sono candidati ideali per i sistemi non-lineari poiché esse sono basate sulle complesse interazioni dei loro componenti: le persone, i materiali, le tecnologie. Quindi, le aziende e le istituzioni, in una ipotetica formalizzazione teorica, andrebbero descritte da equazioni non-lineari e, di conseguenza, mostrerebbero un comportamento congruente con ciò che stiamo apprendendo circa i sistemi non-lineari in generale.

Un aspetto cruciale di certe funzioni non-lineari è che esse mostrano la presenza di cosiddetti 'attrattori'. Questa sarà la caratteristica che noi ora prenderemo in considerazione, perché come concetto ci tornerà utile più avanti. Gli attrattori sono insiemi di punti, nell’ambito uno spazio matematico astratto, che modellano e descrivono il comportamento di un sistema per un periodo piuttosto lungo. Essi danno forma alla gamma dei possibili comportamenti di un sistema, tenuto conto delle condizioni che lo influenzano.

Un esempio molto semplice di attrattore è quello fornito da un bambino sull'altalena. Se il papà lo spinge una sola volta, l'altalena andrà avanti e indietro per un breve periodo di tempo e poi si fermerà nella posizione di partenza, che pertanto rappresenta un attrattore “a punto fermo”, perchè indica lo stato di arresto dell'altalena. Tuttavia, se il padre si mette a spingere l'altalena ogni volta che torna indietro ed il bambino manovra il suo corpo per darle un'ulteriore spinta, il comportamento dell'altalena sarà quello oscillatorio tra due punti chiamati “attrattore a ciclo limite'”.

Il comportamento oscillante dell'altalena è, naturalmente, causato dal modo con cui il padre la spinge e dall'inclinarsi avanti e indietro del figlio in modo appropriato. Sono questi fattori che fanno sì che l'originale attrattore a punto fermo dell'altalena (lo stato di arresto) si muova verso i nuovi attrattori a ciclo limite. Il passaggio da un attrattore ad un altro è chiamato biforcazione.

Un’altra considerazione da fare, prima di operare una sintesi e trarre delle conclusioni, è che tutti i managers affrontano i loro problemi a seconda di come essi concepiscono l’organizzazione. Una organizzazione può essere vista, per esempio, come una gerarchia di burocrati, come un organismo socio-culturale, o come un sistema basato sul potere. Dato che questi modelli non si escludono necessariamente a vicenda, un manager può lavorare, contemporaneamente o in tempi diversi e secondo le circostanze, utilizzandone più d'uno. Ma qualunque sia l’immagine, il comportamento e la pratica del manager saranno conseguenti ad essa.

Se un manager vede l’organizzazione come un sistema di potere, l'enfasi delle sue azioni sarà posta sulle manovre volte ad un aumento del potere proprio o del gruppo in cui opera.

La teoria del caos e quella dei sistemi non-lineari ci offrono un modello alternativo di organizzazione, un modello che, per molti aspetti, è migliore di quelli passati e fornisce importanti indicazioni su come i managers possano operare in modo più efficace.

L'immagine tradizionale e più diffusa dell’azione del management è classicamente basata su uno schema articolato in quattro punti, derivati da altrettanti presupposti:

1) Pianificare: azione basata sul presupposto che il futuro possa essere predetto accuratamente;

2) Organizzare: ai membri dell’organizzazione devono essere imposti compiti precisi.

3) Controllare: le deviazioni dalla norma e dalla pratica corrente devono essere ridotte;

4) Condurre: i leaders sono sempre 'esperti' e, concordemente, i loro obiettivi o 'visioni' sono sufficienti per la direzione e la motivazione dell'organizzazione.

Le scoperte nate dalla Teoria del Caos (la scrivo ora in maiuscolo in onore di Renè Thom, suo formulatore) demoliscono concettualmente certezze, tradizioni e prassi acquisite verso ciascuno degli assunti sopra elencati, tipici di un'immagine tradizionale dell'organizzazione. Le quattro tradizionali funzioni del management verranno confrontate e idealmente sostituite con altrettanti concetti derivati dai sistemi non-lineari:

1) Non-linearità

2) Attrattori e biforcazioni;

3) Auto-organizzazione ed emergenza;

4) Condizioni lontane dell'equilibrio.

Senza addentrarci nei formalismi matematici, nel prossimo articolo vedremo come tali concetti, tradotti in azioni, possano essere utilmente applicati nella conduzione di una organizzazione.
(segue)

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